Ciao a tutti e Grazie a te Spissu,
eccomi quì per riportarvi l'esito, purtroppo non positivo, della mia proposta per la modifica del codice di proprietà industriale. Prima però vi espongo di cosa si trattava.
La mia proposta consisteva, detta in breve, nel consentire agli inventori indipendenti, su loro espressa richiesta, di poter effettuare il deposito di una domanda di brevetto inizialmente al solo costo delle spese di segreteria della camera di commercio (attualmente circa 40 Euro). In tal caso, l'inventore avrebbe avuto un tempo massimo di 5 anni dalla data di deposito per trovare un acquirente a cui vendere o dare in licenza il brevetto. Entro lo scadere di tale termine l'inventore/titolare dei diritti sul trovato avrebbe dovuto "regolarizzare la sua posizione" scegliendo tra 2 opzioni:
-Riscattare il brevetto saldando l'importo precedentemente non versato più le tasse di mantenimento arretrate, il tutto a bassi interessi;
-Non pagare più nulla, nemmeno le tasse di mantenimento, ma versando una piccola percentuale del ricavato percepito allo stato, facendolo diventare co-proprietario di minoranza del brevetto stesso
Questo metodo da me pensato anche in base alla mia esperienza tecnico-personale, a mio avviso avrebbe agevolato molti inventori indipendenti, aumentando il numero di domande di brevetto ma senza penalizzare la qualità dei trovati depositati, dando tempo all'inventore di muoversi nel mondo del mercato per tentare di far fruttare la propria invenzione spendendo una cifra iniziale esigua indipendentemente dalla mole del brevetto. Inoltre, un sistema che prevede l'eventuale co-partecipazione dello stato agli introiti avrebbe potuto col tempo portare alla nascita di vere e proprie istituzioni atte a gestire la valorizzazione di tali brevetti aumentando la possibilità e la fruttabilità commerciale degli stessi. Infatti è vero che dal 2007 i costi di deposito e mantenimento brevettuali in Italia sono dimunuiti, ma è anche vero che conosco inventori che ciò nonostante al momento della realizzazione dell'invenzione non possono permettersi di depositare domande di brevetto che superano gli standard minimi che consentono una spesa minima (attualmente circa 200 Euro con deposito cartaceo se si rientra in un massimo di 10 pagine, 10 rivendicazioni) e fare più depositi economici per spendere di meno di un unico brevetto con molte rivendicazioni è un accorgimento che è utilizzabile solo in certi casi in relazione al tipo di invenzione.
Questa era la mia modesta idea e l'ho proposta al ministero per lo sviluppo economico, che però mi ha risposto che per i seguenti motivi non può essere considerata:
-La proroga di pagamento e l'eventuale diritto da parte dello stato di avere diritto a introiti derivanti dal brevetto non sono previsti in nessuno stato;
-La riduzione delle spese iniziali non è prevedibile per una sola categoria di inventori, in quantro violerebbe il principio di uguaglianza di cui all'articolo 3 della costituzione
Questi in sostanza i punti per cui la mia proposta "cade". Personalmente ritengo che il discorso riguardante il fatto che nessun altro paese adotta tali misure non sia rilevante in quanto ogni paese, al di là delle convenzioni internazionali, ha un proprio statuto sui brevetti e come tale deve essere rispettato da chiunque voglia depositare un brevetto in tale paese. Riguardo invece al fatto che i diritti del brevetto siano solo del suo titolare e lo stato non ha diritto alcuno di sfruttamento, certo è vero, ma la mia proposta era proprio rivolta alla modifica dello statuto. Infine, relativamente alla disparità di trattamento verso una categoria specifica lo capisco, ma non è pur vero che all'interno di diversi contesti commerciali tra cui la dichiarazione dei redditi esistono (giustamente) metodi di calcolo differenziati che tengono conto della condizione economica di chi deve versare le tasse allo stato.
Comunque sono molto grato al Ministero dello sviluppo economico nella persona del Dott. Gianluca Scarponi (Dirigente) nonchè alla segreteria della presidenza della Repubblica per avermi dato la possibilità di esporgli la mia idea.
Mi rendo conto che le spese base di deposito per un brevetto semplice sono minime (200 Euro circa), ma è pur vero che il costo aumenta esponenzialmente se si ha necessità di un certo numero di rivendicazioni e di una traduzione in inglese delle stesse. E anche se esistono dei metodi applicabili in vari casi, che io stesso ho utilizzato, grazie ai quali si riesce a tutelare completamente un'invenzione anche con un minor numero di rivendicazioni, non sempre c'è questa possibilità e fare più depositi non sempre è possibile proprio a livello concettuale dell'invenzione stessa, anche perchè in italia non esiste (come negli USA) il concetto di "brevetto continuazione" e si rischia di vedersi annullate delle domande di brevetto "multiple".
Io personalmente non avrei più bisogno di agevolazioni perchè ho già ottenuto diversi brevetti internazionali e sto per depositare personalmente l'ultimo, in cui riesco a rientrare nella spesa minima e la traduzione me la faccio da me, ma speravo di poter avviare un piccolo processo di ulteriore agevolazione che magari nei prossimi anni avrebbe potuto incentivare la ricerca indipendente con tutto ciò che ne consegue.
Comunque sono contento perchè almeno ci ho provato e spero sinceramente che in futuro chi di dovere possa avere idee migliori della mia e che siano applicate nell'interesse e beneficio di tutti gli inventori, perchè il punto di tutto non sono i soldi, ma il progresso e il riconoscimento della proprietà industriale. In altre parole ogni potenziale inventore ha diritto a mio avviso di diventare tale e dare il proprio contributo alla società coi propri brevetti.
Un cordiale saluto a tutti, alla prossima e...buone Invenzioni!
Roberto Cavazzoni