Benvenuti nella Gallery delle Grandi Invenzioni.
Nella seguente Gallery potete riscoprire le grandi Invenzioni e Scoperte che ci consentono di vivere con tanti agi in più, e sicuramente molto più a lungo, rispetto a soli 200 anni fa.
Questa sezione è dedicata in Onore a tutti coloro che hanno contribuito con il loro Ingegno e la loro Dedizione, a migliorare la vita dell’uomo.
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L’elettromagnetismo di PierLuigi Ighina |
Descrizione:
Pierluigi Ighina nasce a Milano il 23 Giugno del 1908 e muore a Imola l’8 Gennaio 2004.
Ignina una volta arruolato nella Marina Militare, ha il privilegio di diventare amico, e a breve, assistente di Guglielmo Marconi con il quale elabora per dieci anni Teorie e Invenzioni nel campo dell’Elettromagnetismo, nonché ricerche sul Ritmo Sole Terra .
Tra le varie Invenzioni ricordiamo il Brevetto rilasciato dal Ministero dell’Industria per lo sviluppo della Tecnologia riguardante la separazione e l’emissione del Monopolo Magnetico Negativo da un’elettrocalamita utilizzando il metodo di scintillazione.
Ma l’Invenzione che racchiude più mistero è la particolare Macchina costruita da Ignina che dice essere in grado di Rigenerare le cellule morte, Allontanare i terremoti e Avvicinare od Allontanare le nuvole cariche di acqua.
Ighina, dopo vari anni di Sperimentazioni, ipotizza importanti Teorie legate ai precedenti studi compiuti assieme a Marconi riguardanti il Ritmo Sole Terra, infatti sviluppa la teoria delle spirali energetiche che sarebbero le responsabili della vita sulla Terra, infatti Ighina dichiara che il suo Macchinario “cattura nuvole” utilizza proprio tale principio che si basa sulla relazione di due spirali di Energia una di colore Giallo “Monopolo Positivo” proveniente dal Sole e l’altra di colore Blu ”Monopolo Negativo” proveniente dalla Terra, cosi che, queste due energie, incontrandosi e “Pulsando” danno vita all’Atomo Magnetico in grado di creare la vita e di rigenerare le cellule morte, aiutando Ignina a vivere oltre i 95 anni.
Con la sua morte Ighina si porta dietro anche tutti i segreti legati alla sua Teoria “Ritmo Sole Terra” e al suo particolare Macchinario “cattura nuvole”, sui quali si stanno aprendo molti studi e dibattiti.
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Autore: Administrator Account () Aggiornato 19/05/2009 17:00:08 Copyright e tutti i diritti dell'Autore
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La Dinamite di Alfred Bernhard Nobel |
Descrizione:
Alfred Bernhard Nobel nacque a Stoccolma il 21 Ottobre 1833 e morì a Sanremo il 10 Dicembre 1896.
Discendente da una famiglia di Ingegneri, decise di intraprendere la strada della chimica, con non pochi successi, anche se non era l’unica cosa che seppe fare, visto che si dilettò con successo anche a scrivere Poesie e Drammi.
Alfred fu l’Inventore che nel 1867 riuscì a creare la Dinamite “un composto derivato dalla Nitroglicerina che veniva fatta assorbire da una polvere inerte", dandoli cosi la possibilità di poterla modellare, ed eliminando principalmente l’enorme rischio che si correva nel trasportarla.
La Dinamite o TNT solo dopo qualche anno, venne impiegata massicciamente oltre che nelle miniere anche nelle Guerre.
Dopo questo enorme successo Alfred, apri vari laboratori in tutta Europa, e continuò cosi a sperimentare nuovi composti, arrivando a collezionare ben 350 Brevetti, tra qui anche le Gelatine esplosive e la Balistite, molto usate ancora oggi.
Prima della sua morte, Alfred, preso dai sensi di colpa nel vedere che nelle guerre venivano usati i suoi esplosivi, e sentendosi responsabile di tutte quelle morti, decise di devolvere tutti i benefici dei suoi Brevetti, nel premiare i maggiori Scienziati, che, con le loro Invenzioni e Scoperte, avevano contribuito a migliorare la vita, dando vita così al famoso Premio Nobel.
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Autore: Administrator Account () Aggiornato 19/05/2009 16:59:51 Copyright e tutti i diritti dell'Autore
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La Lampada a Incandescenza di Edison e Swan |
Descrizione:
Già agli inizi dell’Ottocento si era intuito che se un filo veniva percorso dalla corrente elettrica, si surriscaldava sino a diventare incandescente amanando così della luce, ma si notò anche che questo filamento se lasciato a contatto con l’aria, aveva una durata molto limitata in quando bruciava sino a consumarsi.
Infatti solo dopo che il Chimico Hermann Sprengel nel 1865 riuscì a costruire una pompa per aspirare l’aria, si riuscirono ad effettuare sperimentazioni molto più ottimistiche, tanto che nel 1879 due Scienziati, l'Americano Thomas Alva Edison e l’Inglese Joseph Swan, riuscirono a costruire le prime lampadine ad incandescenza.
Solo dopo qualche anno i due Scienziati fondarono assieme una società per la produzione e la vendita delle Lampadine in tutto il mondo.
Da allora la vita dell’uomo ebbe un enorme cambiamento, che va dalla fase del Bioritmo dell’organismo “prima ci si andava a coricare quando faceva buio e ci si alzava alle prime luci dell’alba”, alle illuminazioni cittadine, quindi contribuì anche ad aumentare la sicurezza ed il benessere nelle città.
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Autore: Administrator Account () Aggiornato 19/05/2009 16:59:39 Copyright e tutti i diritti dell'Autore
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L' Orologio |
Descrizione:
L'esigenza di misurare il trascorrere del tempo era sentita fin dall'antichità.
Il più semplice strumento realizzabile è stato la meridiana, costituita al minimo da un palo infisso nel terreno, il cui uso è documentato in Cina a partire dal III millennio a.C.
Il complesso di Stonehenge è ritenuto un dispositivo astronomico per la determinazione del momento degli equinozi. Fino a che la misurazione del tempo avveniva con le meridiane, la suddivisione del tempo prevalente era quella in cui l'ora era la dodicesima parte del ciclo diurno, dall'alba al tramonto. Era perciò più lunga d'estate e più corta d'inverno.
Lo svantaggio principale della meridiana è quello di non funzionare di notte o nelle giornate nuvolose. Per questo motivo furono sviluppati orologi alternativi, basati sul progredire regolare di eventi. La clessidra per esempio è un semplice dispositivo basato sulla regolare fuoriuscita di acqua da un contenitore forato.
L'uso di clessidre da parte degli Egizi è documentato nel XV secolo a.c. in Grecia le clessidre furono usate per scandire la durata di gare, giochi, turni di guardia e anche per controllare la durata delle deposizioni in tribunale. Nel III secolo a.C. in Grecia le clessidre si svilupparono nei più precisi orologi ad acqua, nei quali l'acqua fluiva tra due contenitori collegati. Furono anche creati orologi ad acqua dotati di un sistema meccanico di indicazione dell'ora.
Nel corso del Medioevo furono inventati i primi orologi meccanici: nel giro di un mezzo secolo, all'inizio del Trecento, molti campanili cittadini vennero dotati di orologio. Si possono ricordare quelli di: Parigi, Milano, Firenze, Forlì...
La prima rivoluzione dell' orologio si ebbe con l' invenzione di Patek Philippe, che inventò il primo orologio a carica da polso, inizialmente utilizzato solo dalle donne. L' utilizzo dell' orologio da polso da parte degli uomini inizio solo quando Cartier realizzò per un suo amico pilota d' aerei un orologio da polso maschile. Ovviamente continuarono nuove invenzioni che apportarono migliorie all' orologio, fino ad arrivare ai primi orologi a batteria, tra questi vi fu la Seiko, che realizzò orologi a quadrante analogico con meccanismo mosso dall' elettricità di una piccolissima batteria. Da non dimenticare gli orologi a movimento automatico inventati dalla Rolex.
Si passò quindi ai primo orologi con display LCD, a cristalli liquidi, con Seiko che per prima perfeziona questa nuova tipologia di orologio mostrando a display anche i secondi.
Nel 1955 fu creato dal Britannico Louis Essen il primo orologio atomico, che utilizzava lo stesso meccanismo dei normali orologi analogici o digitali ad eccezione del fatto che usava la frequenza di oscillazione di atomi o molecole per misurare il tempo - così il nome “orologi atomici”.
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Autore: Administrator Account () Aggiornato 12/03/2009 02:06:16 Copyright e tutti i diritti dell'Autore
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Il DNA di Oswald T. Avery |
Descrizione:
Il mistero dell’ereditarietà viene svelato dal canadese Oswald T. Avery che, al termine di un paziente lavoro di ricerca, scopre la struttura e la funzione dell’ acido desossiribonucleico (Dna) , il nostro codice genetico.
Nel 1944, studiando gli pneumococchi, il batteriologo canadese Oswald T. Avery scopre che a trasmettere le informazioni genetiche non sono le proteine , come si credeva fino a quel momento, ma il Dna.
Avery comprende quindi l’importanza del ruolo degli acidi nucleici nella determinazione dei caratteri ereditari e riesce a stabilire la funzione dell’acido desossiribonucleico, responsabile della trasmissione dell’informazione genetica nella cellula.
Tale ipotesi viene seguita dal biofisico Maurice F. Wilkins che attraverso analisi a raggi x su campioni di DNA suppone la presenza di una struttura elicoidale, ipotesi confermate anche da altri chimici.
La scoperta della struttura del Dna arriva nel 1953 da due scienziati dell’università di Cambridge: il biologo Statunitense James Dewey Watson e il fisico Inglese Francis Compton Crick i quali concepiscono un modello del Dna simile a una scala a chiocciola, ipotizzando due catene laterali costituite da zuccheri e fosfati, unite trasversalmente da una serie di “pioli” composti dall’accoppiamento di due basi. La spirale del Dna contenuta in una cellula umana misura circa un metro e contiene ben sei miliardi di “pioli”, quando una cellula si riproduce, le due catene della spirale si separano, causando la scissione di ognuna delle coppie di basi che formano i gradini, ciascuna di esse trova una nuova base complementare a cui si unisce fino a formare una nuova spirale.
La scoperta di Watson e di Crick viene pubblicata, il 25 aprile del 1954, trovando subito accoglimento dal mondo scientifico che, nel 1962, conferisce ai due scienziati e al precursore della scoperta, Wilkins, il premio Nobel per la medicina, senza nulla riconoscere al primo predecessore Oswald T. Avery.
Oggi grazie a tale Scoperta è possibile pensare di poter clonare, in un domani sempre più prossimo, animali estinti da secoli o riportare alla luce microrganismi che possono avere dentro di loro la soluzione a malattie incurabili.
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Autore: Administrator Account () Aggiornato 12/03/2009 01:17:00 Copyright e tutti i diritti dell'Autore
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La Bussola di Flavio Gioia di Amalfi |
Descrizione:
L'invenzione della Bussola si attribuisce ai Cinesi e ai Vichinghi.
Essi scoprirono il campo magnetico terrestre che veniva usato come forma di spettacolo: per esempio venivano lanciate casualmente delle frecce magnetizzate, come si fa con i dadi, e "magicamente" queste si allineavano verso il nord, impressionando gli spettatori.
È certo che l'uso della bussola come strumento di navigazione risale all'anno 1100 dagli stessi cinesi. Fu introdotta in Europa nel XII secolo attraverso gli Arabi. La leggenda vuole, però, che la bussola sia stata inventata da Flavio Gioia di Amalfi.
La bussola era originariamente una piccola scatola di legno di bosso. Furono i marinai della città di Amalfi, fra il 1100 e il 1200, a diffonderla nel Mediterraneo nei loro viaggi verso la Siria e l’Egitto, durante le crociate.
Si può dedurre che strumento che utilizza una barretta magnetizzata con una punta che, libera di girare attorno ad un perno centrale, si posiziona nella direzione del nord magnetico può essere definito come bussola. Alla bussola può essere associata una meridiana che permette di conoscere l'ora solare durante il giorno, semplicemente osservando l'ombra prodotta dalla barra, perpendicolare all'ago, dopo che quest'ultimo si è posizionato verso Nord. Il piccolo punto, generalmente fosforescente, a circa 330° indica, nelle bussole di costruzione recente, la posizione de La Mecca, per facilitare la ricerca della direzione cui rivolgersi per le devozioni.
L'uso della bussola è fondamentale soprattutto dove non ci sono punti di riferimento, quindi per la navigazione e gli spostamenti notturni o nei deserti, utilizzata con un orologio ed un sestante è possibile avere a disposizione un accuratissimo sistema di navigazione.
Questo strumento ha migliorato la navigazione facilitando i commerci marittimi e i viaggi per mare rendendoli più sicuri ed efficienti.
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Autore: Administrator Account () Aggiornato 12/03/2009 00:15:43 Copyright e tutti i diritti dell'Autore
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